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Le lezioni a Firenze sono terminate ed è tempo per Anna di obbedire al richiamo della sua casa, dove la attende un quotidiano fatto di cose semplici, ma irrinunciabili: profumi indimenticabili, ricordi tessuti a cera da mani bambine, gioia di vivere; è tempo di sentire la campagna, la natura, la genuinità dei suoni, della gente. L'estate inizia salutando quella porzione celeste circoscritta dalle mura dell'abbazia di San Galgano, il suo tempio, da cui anche un grande dolore e un angosciante dubbio, quelli che dovrà affrontare ben presto, trovano un senso. Trovano il coraggio di sperare.