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"Ho sempre pensato alla poesia come a una fonte inesauribile di rinnovamento non solo del linguaggio ma dell'idea che l'uomo ha di sé, dei rapporti con gli altri, della società, del cosmo. Inoltre, i versi di una poesia mi mettono nella condizione di riattraversare la natura e il suo rapporto con l'uomo, soprattutto da quando la Madre Terra ha cominciato a soffrire per i segni di avvelenamento e di sconvolgimento. Così "Onde mosse", la recente raccolta di liriche di Gabriella Paci con l'atmosfera di passione, di armonia e di bellezza che spontaneamente genera, oltre ad alzare una potente barriera contro la barbarie di un linguaggio in atto, contro la violenza disumanizzante, porta al diapason ciò che di più umano c'è nell'uomo: la capacità di far cantare il linguaggio, di indagare il mistero delle cose e di cercare il senso del nostro fugace passaggio nel cosmo. Ci sono mattini di tempesta/ quando le onde mosse del cuore/ alte si abbattono sulla riva.../ sono le onde della poesia.../acquattata tra pieghe segrete/in attesa di una sillaba di luce (Onde mosse). È il singolare incipit della raccolta, nel quale si configura il linguaggio della poesia in continua trasformazione e il significato è al termine del percorso creativo pronto a rivelare i lati nascosti, l'invisibile." (Nicola Caldarone)