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"Il sospetto è spesso la strada per la verità", affermava il detective Charlie Chan nel film La freccia che uccide. La sue storie erano gialli classici, quelle di questa raccolta sono invece dei noir, piccoli, piccoli; dei bonsai, ma noir. Sono i "romanzi bonsai" che avevo pubblicato nel mio blog "soft boiled". Una serie di successo dal titolo L'ombra del bonsai, nome dovuto alla brevità (rigorosamente meno di 7.500 battute, spazi compresi: vedi postilla al libro). Sono in tre puntate: nella prima parte il delitto, più o meno grave, nella seconda il tarlo del sospetto, nella terza l'esito, spesso autodistruttivo. Una raccolta unitaria. Unitaria? Cos'hanno in comune il delitto di un bancario che vuole cambiare faccia, con quello un improvvisato terrorista, di una ballerina partenopea che si fa passare per rumena, di un assassino con un freezer capiente, di una nipote ingrata con un appartamento troppo grande e di una vedova piacente ossessionata dal cattivo odore di marcia cellulosa? Apparentemente niente, neanche considerando gli altri otto personaggi. Tredici criminali molto diversi tra loro accumunati da un'ossessione che ottenebra loro la mente: l'ombra del sospetto. La lunga inesorabile ombra del bonsai! Dodici racconti brevi più uno, il tredicesimo, che ho scritto per esorcizzare le mie paure da globalizzazione. Tredici storie, una al mese, se volete. Ma anche una all'ora o meglio ogni quarto d'ora. Tre capitoli. Il primo per entrare nel clima della situazione e nella mente del personaggio. Il secondo per descrivere l'azione che innesca il dramma e la suspense. Il terzo per partecipare con umana pietas al suo disastro mentale. Sono piccoli, anzi corti, ma tracciano lunghe e angoscianti ombre. Nella trama restano molte zone d'ombra cupa, tutte da esplorare a cura del lettore. Questo non è un must, ma un desiderio: mi piacerebbero dei lectores in tabulai Solo loro potrebbero, autonomamente e a piacere, penetrare l'ombra del bonsai negli angoli più cupi, più oscuri e più noir degli altri. Facciano attenzione, però: sono i recessi dell'anima!