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"A partire dall'esperienza di Baudelaire noi assistiamo nell'ambito della Poesia moderna ad un arretramento della lingua poetica, che abbandonato un fronte retorico da cui parlava rivolta alla società, tende a trincerarsi in retrovie più oscure, dove idioletti individualissimi aprono recessi psicologici non più socializzabili. Una sorta di rivoluzione copernicana sta avvenendo, dove l'espressione poetica implode verso il soggetto che la enuncia, mentre al lettore non resta che compiere un faticoso viaggio a ritroso, verso la fonte. Questo arretramento del linguaggio poetico pone il Poeta per certi versi all'avanguardia rispetto al suo tempo artistico, all' avanguardia per lo meno rispetto al Romanzo. La Poesia del secondo Ottocento è in effetti tutta proiettata nel secolo che verrà, il Novecento." (Dall'Introduzione)