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È vero: troppo tardi abbiamo riconosciuto Rosmini. E per questo ritardo molti non lo hanno potuto neppure conoscere. E la conoscenza, si sa, quando è riconosciuta, può cambiare la vita. Dunque un vuoto che questo libro, tutto fatti e cose, può colmare con la presenza viva, commovente e affabilissima di questo grande uomo che nel cuore fu umile e accessibile, con i suoi doni splendidi, a tutti. Proprio oggi per noi che, seguendo autosufficienti il razionalismo, ci siamo trovati al fondo del nichilismo, nella dispersione delle lingue e dei cuori; per noi che avendo ridotto la moralità a moralismo, ci siamo trovati all'insensibilità morale e alla sfacciata contromoralità, con un allarme educativo impellente. Proprio oggi, per noi che abbiamo invaso di noi stessi il tempio, svuotando i segni delle realtà teologiche. Questo è un libro-incontro, un libro rivelativo dell'uomo, del sacerdote, del religioso, del filosofo, del santo che SS. Giovanni Paolo II additò alla Chiesa che introduceva nel Terzo Millennio, e che Papa Benedetto XVI decretò di beatificare. L'obiettivo è quello di pubblicare, con professionalità critica e scientifica, le quasi 500 testimonianze lasciate dai contemporanei di Antonio Rosmini su di lui, raccolte intorno al 1882 dal rosminiano trentino Francesco Paoli.