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Con una pennellata fluida e ininterrotta, Paolo Maggis traduce le sue sensazioni di forze naturali in dipinti, dove le pietre diventano catalizzatori e, allo stesso tempo, fonte di energia quasi cosmica per noi esseri umani, ognuno diverso eppure accomunato dalla stessa sorte naturale, noi in contemplazione di un immenso cielo stellato, depositario di altre vite, altri mondi, altre sensazioni. In catalogo opere dall'intesa e grumosa trama cromatica, visioni dallo sfondo cupo, che lasciano trasparire e prendere forma figure e fantasmi del passato, spettri magici e surreali. Sono opere che respirano energia vitale e afflato universale, epifanie e illuminazioni, che pongono l'uomo e l'artista di fronte alla scoperta dell'assoluto. Una via crucis laica e profana di immagini che incarnano la necessità atavica ed ancestrale dell'umanità di costruire un'impossibile relazione tra uomo-terra-cielo-cosmo-natura, "una relazione poetica di luminosità in una notte nera, che nera non è, e dove il nero non è il vuoto, ma un pieno" (Paolo Maggis)