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L'esposizione "Tauromaquia" (Praga, aprile 2012) ha riunito alcune delle personalità più importanti dell'arte figurativa del Ventesimo secolo intorno ad uno degli archetipi più suggestivi della civiltà umana: la tauromachia, vista come confronto con la libertà e con la forza bruta, ma anche come metafora di un potere oppressivo, o come capacità di auto-affermazione ed emancipazione. La tauromachia come condanna, giudizio, discorso sul potere: il potere dell'uomo sulla forza bruta, ma anche il potere di coloro che sono capaci di opporsi ad esso. Il potere dell'aristocrazia al tempo di Goya, il potere di Franco contro cui lottò Picasso, il potere fisico di Dalí, il potere dei Nazisti contestati dai fratelli Capek - Karel, scrittore ed artista, e suo fratello Josef, grande pittore che morì in un campo di concentramento - e infine il regime comunista, il cui potere fece da sfondo alla difficile vita di Emil Filla. Mostra e catalogo presentano quale sia il significato che il toro e la "tauromaquia" hanno avuto per gli artisti cechi Emil Filla e Karel Capek rispetto ai grandi maestri spagnoli.