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Il breve scritto di Nietzsche "Su verità e menzogna in senso morale" risale al 1873 ed è destinato a diventare uno dei suoi testi più influenti in una larga gamma delle discipline letterarie, umane e sociali nella seconda metà del Novecento per le sfide che lancia all'idea che il linguaggio possa essere portatore di verità. Mettendo alla gogna una serie di fraintendimenti sul funzionamento delle lingue naturali e sul ruolo della verità nelle nostre interazioni comunicative, Nietzsche mobilita una batteria di argomentazioni a sostegno di quella diffidenza nei confronti della mera nozione di oggettività che spesso si chiama "post-moderna". Il presente volume cerca di diagnosticare i nodi argomentativi ("mitemi") che hanno portato a questo atteggiamento tossico, e di toglierne il veleno.