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Sofia, orfana dei genitori perduti in giovane età a causa di un incidente stradale dalla dinamica controversa, è restauratore agli Uffizi di Firenze, lavoro che pare creato su misura per lei innamorata della sua città e del patrimonio artistico che custodisce. Il decesso dello zio materno e la conseguente inaspettata eredità di un casale nella campagna fiorentina la costringe a fare i conti con il proprio passato. Il testamento dello zio la nomina erede universale e le assegna insieme alla proprietà immobiliare anche un'ingente fortuna in opere d'arte: quadri, sculture, libri e manoscritti. Mentre si dedica in compagnia del suo avvocato, amico d'infanzia e occasionalmente amante, alla catalogazione dei beni rinvenuti nelle numerose teche, un misterioso individuo spia le sue mosse. Poco dopo il suo arrivo al casale, un amico dello zio, il parroco del paese che condivideva con lui la passione per le ragazzine, consegna a Sofia una lettera e un diario confidandole di essere molto spaventato e di temere ripercussioni. Nella lettera lo zio invita la nipote a non fidarsi di nessuno e a proteggere il contenuto del diario redatto da una gentildonna fiorentina nel 1478 appartenente alla famiglia Pazzi. Sulla copertina il Giglio, simbolo dei Medici e di Firenze. Perché sul diario di una Pazzi c'è il simbolo dei Medici? E cosa significa lo strano codice riportato nella lettera dello zio 8-4-blu? Un romanzo breve dal ritmo incalzante, una storia intrigante e un mistero appassionante.