Tab Article
Il romanzo, seconda parte della trilogia iniziata con "Il finocchio selvatico sa d'anice", ripropone le avventure dei Castiglioni dal Fiume, che alla fine delle Seconda guerra mondiale avevano lasciato Livorno per trovare rifugio in Brianza. Sono trascorsi quattro anni. La loro vita, in apparenza tranquilla e serena, scorre tra i mille guai della normalità quotidiana e alterna momenti esaltanti ad amare disillusioni. Eugenia e Rodolfo, attirati dalla prospettiva di un ritorno definitivo in Toscana, vanno a Livorno, ma trovano la città ancora devastata della guerra e alla fine, per una serie di imprevedibili circostanze, sono costretti a una fuga precipitosa. Anche al paese si sono complicate le cose: la Penerona, un tempo moglie dispotica di Aimone, è alla ricerca dei fantasmi del suo passato e sprofonda nella pazzia. Eugenia si scontra con la dura realtà: non c'è posto per suo figlio Augustino alla scuola del paese. Ma la caparbietà di Rosa, diventata maestra, e la scoperta che il bambino ha delle capacità insospettate capovolgeranno la situazione. Intanto nuove scoperte gettano luce su vecchie vicende: cosa è successo ad Aimone quattro anni prima? Le storie degli adulti sfiorano, senza toccarlo, il mondo parallelo in cui si muovono i due bambini: Augustino e Federica. Solo il nonno possiede la chiave per entrare nell'universo segreto e, con delicatezza, cerca di costruire un ponte per avvicinare il nipotino autistico alla realtà.