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Una silloge di venti racconti che si sviluppano come le tessere di un mosaico in cui l'esistenza si rivela nelle forme più variegate. L'autrice narra storie che racchiudono in sé interrogativi, desideri, scelte o toccano aspetti della quotidianità, del passato familiare come pure eventi di cronaca. Sono osservazioni lucide, a tratti crude, innocenti e tragiche legate all'esperienza del vissuto, dei sentimenti, delle paure di donne, uomini e giovani del nostro tempo. Attraverso il racconto della propria esperienza, ogni protagonista testimonia con forza la grazia, l'innocenza, la curiosità, lo stupore, la felicità così come la rabbia o le ombre che entrano come ospiti del vivere quotidiano. Spiccano, tra gli altri, i racconti "Lettera alla primogenita", resoconto di un dialogo interiore rivolto da una madre alla figlia mai nata; "I Sogni", storia di una famiglia, apparentemente, normale ma con un buco nel cuore; "Rivelazione" in cui il passato negato ritorna con le foto della giovinezza; "Mi chiamo Hanna", storia vera di Hanna, cinquantenne ucraina, che lascia la sua terra in cerca di una vita diversa e un lavoro sicuro, un clima migliore, uva e frutta fresca di stagione, qualcuno di cui fidarsi, voglia di ridere e di amare.