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La diversità tra generazioni è un fatto inevitabile e determinato dal progresso tecnologico e dai cambiamenti sociali che con sempre più rapidità incidono sul nostro presente. In Italia, tuttavia, tale diversità tra nonni, padri e figli ha assunto la forma di una netta contrapposizione caratterizzata dalla critica, da parte delle nuove generazioni, dei valori morali di riferimento come la famiglia e il lavoro. Da un lato, le generazioni dei periodi interbellici che hanno plasmato la società, la politica e l'economia del Bel Paese, dall'altro quelle degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, i cui esponenti - ora classe dirigente - si trovano impegnati in un confronto sempre più duro con un mondo in rapido cambiamento. Alfredo Magro, attraverso una lucida analisi politica, economica e sociale, condita dalla descrizione di esperienze personali, cerca di capire i motivi di uno «scontro pacifico» tra generazioni mai così lontane.