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"Avevo sessantadue anni quando sua santità mi nominò inquisitore. È un'età nella quale chi ha la sorte di raggiungerla tira le somme della propria vita. Si chiede cosa abbia fatto del tempo che ha avuto, se l'abbia usato da buon cristiano o l'abbia sciupato. A me invece venne affidato un compito che non ammetteva tentennamenti. Il papa mi chiese di agire. E da allora sono diventato un giudice di anime". 1494. Tomás de Torquemada è alla ricerca di un dirompente documento tramandato nei secoli e in grado di scardinare le fondamenta della Chiesa. Non sa bene di che cosa si tratti, dispone solo di qualche informazione cavata dalla bocca di un rabbino sottoposto alle peggiori sevizie. È comunque sufficiente a capire chi custodisce il segreto e dove: Giacomo Scolario, uno degli anziani al governo della Repubblica di Lucca. Ma Cruz, lo spietato frate-sicario incaricato di torturare Scolario per farlo confessare, arriva troppo tardi: una mano misteriosa ha già assassinato il notabile toscano. Chi è l'assassino? Sa del documento? È riuscito Scolario a confidare il suo segreto a qualcuno prima di morire? Queste domande porteranno Torquemada, Cruz e il funzionario lucchese Ermete De Mazzei a intraprendere un irto percorso d'indagine, tra la Toscana e la Roma dei Borgia. Un cammino che verrà consparso di sangue, crudeltà e spiazzanti scoperte.