Tab Article
L'idea del produrre discorsi musicali con gli strumenti è così connaturata con quella del gioco che già i Greci e i Romani usavano lo stesso verbo (paìzein, ludere) per indicare queste attività; cosa che si ripete nelle più diffuse lingue moderne come l'inglese, il tedesco, il russo, il francese: "giocare uno strumento". A questa inclinazione naturale si aggiungono il bisogno ed il piacere, in modo particolare nel mondo dell'infanzia, di "giocare insieme". Nel solco della grande tradizione degli "Album per la gioventù" per piccoli solisti, la presente raccolta di tredici pezzi a quattro mani mira a venire incontro proprio a questo bisogno di "condivisione", ancora una volta con l'obiettivo di una formazione espressiva, non meno che tecnica, del giovanissimo musicista, e quindi più diretta ad educarne l'intera personalità. Forti di una lunga esperienza, gli Autori hanno adottato ogni possibile accorgimento (numerazione delle battute, note/guida, numeri incorniciati all'inizio delle nuove frasi) per ovviare alle possibili difficoltà di chi si accosti ad una, seppur embrionale, esperienza cameristica; ma cameristica del resto vuol essere anche la distribuzione dei ruoli, sia per il sostanziale equilibrio delle difficoltà strumentali, sia per la pari responsabilità dell'impegno espressivo. I "13 pezzi infantili" abbracciano stili diversi che vanno dal romanticismo fino ai nostri giorni; sarà facile riconoscere i modelli ispiratori ai quali gli Autori hanno guardato con profondo rispetto: Mendelssohn, Massenet, Schumann, Cajkovskij, Poulenc, Bartók, Prokof'ev, Fauré, Rota, Gershwin ecc; una doverosa citazione a parte, per il suo felice e continuo interesse rivolto all'infanzia, merita V. Billi. Naturale appare l'incontro con la fiaba, alla quale la fantasia dei piccoli interpreti si apre con una sensibilità perfino resistente alla cultura del computer: la musica, con la sua straordinaria capacità evocatrice, si offre come un'interpretazione di particolari momenti dell'opera letteraria, o come un approfondimento della stessa: non quindi semplicemente ad essa s'ispira (che era il caso di Ravel). Particolare cura è stata posta ai testi delle fiabe, abbondantemente riportati, e agli spiritosi disegni che le illustrano.