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La disciplina normativa condominiale è stata ritenuta per molti anni, a torto, una nicchia minore del diritto, seppure in quel campo si siano applicati alcuni fra i più sottili ingegni giuridici del Novecento. In realtà l'applicazione degli istituti generali della proprietà e dei diritti reali minori, dei contratti, della responsabilità da fatto illecito (e delle relative obbligazioni) a un contesto plurisoggettivo caratterizzato da complesse peculiarità oggettive e soggettive, rende il diritto condominiale un territorio per nulla agevole e di non sempre chiara interpretazione, con risvolti processuali ignoti ad altre branche del diritto sostanziale. Una disciplina rimasta in gran parte immutata per settanta anni, a partire dal Codice Civile del 1942, e con un significativo apporto creativo di matrice giurisprudenziale sino al 2012, quando il Legislatore è intervenuto con una novella che, trascorsi i primi fermenti interpretativi, sembra aver lasciato più luci che ombre.