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"I ragazzi della acacie oramai sono cresciuti ma restano sempre gli stessi, aggrappati a quel nuvolo intricato di pruni e felci, una macchia oscura da cui non si vorrebbe mai uscire per restare per sempre ribelli. Tutt'al più il gruppetto di Dogana d'Ortonovo si allontanava per una festa dell'Unità, una scarpinata a Nicola o alla palude di Luni, una passeggiata a Serravalle per la festa di San Rocco. Oppure per andare al mare con le famiglie d'estate a Marinella prendendo l'autobus carichi di pignatte, ombrelloni e fiaschi di acqua e vino. In quell'angolo di confine che apparteneva ad un cerchio magico di persone si muovevano personaggi da fiaba: nonno Maurino col calesse; nonno Rizieri con il ciclomotore 'papera'; l'atletico professor Tonelli che parlava in dialetto; i giocatori della società di calcio 'Coop l'Utilitaria'; il vecchio sindaco Mino Bianchi sulla furgonetta grigio alluminio; il comunista Tavarini, Asdrubale il fornaio, gli scapoloni Diano Baruzzo e, lo zio Vado, che 'cuccavano' le emiliane al mare, i fratelli Bastrai che stavano a guardare chi passava sulla strada e il venditore di bomboloni..." (Marco Ferrari)