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Il repertorio antologico fotografa il patrimonio delle opere d'arte lombarde e genovesi storicamente attestato nelle attuali province di Alessandria e ad Asti, due territori dell'odierno Piemonte dalle vicende assai articolate. Emerge con immediatezza che se per l'alessandrino, nel Seicento conteso tra Stato di Milano, Repubblica di Genova, Stato sabaudo, Ducato di Monferrato e feudi imperiali (in mano perlopiù ad aristocratici genovesi), le opere lombarde e genovesi costituivano lo scheletro portante del patrimonio artistico locale, per Asti e per il suo territorio, nel XVII secolo divisi tra Stato di Milano, Ducato del Monferrato e Stato sabaudo, avviene qualcosa di diverso. Ad Asti si parla una lingua molto più meticcia rispetto a quella di Alessandria. In una serie di saggi introduttivi e in circa 200 schede prende vita una storia figurativa a lungo trascurata, ricca di riscoperte e ritrovamenti anche di primo piano, e riemerge così l'arredo pittorico storicamente attestato negli edifici ecclesiastici dei territori indagati, spesso in attesa di cure conservative e restauri.