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"La guerra non cambia niente. Non migliora, non redime, non cancella: per sé sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i peccati. In questo mondo, che non conosce più la grazia". Nei suoi soli trentuno anni di vita, Renato Serra è riuscito a stagliarsi nel panorama culturale del Novecento come una delle personalità più alte e affascinanti. In occasione del centenario della sua morte, avvenuta in trincea durante la terza battaglia dell'Isonzo, viene qui presentato - per la prima volta in edizione critica, corredato da una riproduzione fotografica dell'autografo e da un approfondito commento storico-critico - l'Esame di coscienza di un letterato - accompagnato inoltre dal Diario di trincea, toccante testimonianza del Serra uomo e scrittore, e dalle Carte Rolland, il lavoro che Serra stava dedicando al Premio Nobel per la letteratura 1915, Romain Rolland. Nel cuore di una polemica che divideva allora interventisti e neutralisti, questi scritti rappresentano un discorso ancora aperto e problematico, sull'opportunità del prender parte, sulla coscienza morale, sulla necessità e il dolore, sulla vita stessa.