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In questo volume, l'autrice si sofferma sulla pervasività del mito troiano nella cultura occidentale, dall'antichità all'età moderna. L'indagine prende l'avvio dai diari di guerra di Ditti il Cretese e Darete il Frigio, i quali dichiarano di essere stati testimoni dell'intero conflitto: i loro resoconti, dal Medioevo, passando per Dante fino all'Umanesimo, dominano per vari secoli l'Europa intera, avida di conoscere, e all'occorrenza di inventare, le proprie radici classiche. Per la ricchezza di particolari sul mito di Troia e per la particolare relazione rispetto alla fonte omerica, questi testi godono di una fortuna ininterrotta, sia una volta perdutasi l'orditura complessiva dell'Iliade, sia nel momento in cui l'Iliade fece la sua ricomparsa in Occidente.