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Il ritrovamento a Parigi di una copia con interventi d'autore della prima edizione della "Coscienza di Zeno" (1923) rappresenta una novità di grande rilievo nel campo della filologia sveviana. Il saggio ricostruisce la storia della prima traduzione francese del romanzo, che fu l'occasione per la rilettura critica dell'opera da parte dell'autore documentata dal volume ritrovato, che Svevo spedì al traduttore, il giovane italianista e bibliotecario Paul-Henri Michel, il 13 agosto 1926, dopo avervi apportato alcuni tagli nei capitoli centrali (il quinto, il sesto, il settimo), sulla base di un suggerimento di Benjamin Crémieux. Il ritrovamento di questa copia, tuttora conservata in quella che fu l'abitazione parigina di Michel, consente di distinguere i tagli autorizzati dall'autore da quelli, molto più sostanziosi, effettuati in seguito dallo stesso traduttore, in vista di un accorciamento radicale del libro imposto dall'editore Gallimard, ma anche di venire a conoscenza di alcune circoscritte varianti d'autore, lessicali e linguistiche, senz'altro importanti per una aggiornata definizione filologica del capolavoro sveviano.