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La lettura dell'evento architettonico in ottica quantistica prevede la presenza di un terzo attore, "l'osservatore" che influenza con l'osservazione l'evento stesso. Le discipline scientifiche e filosofiche hanno avviato negli ultimi anni un processo di revisione epistemologico. Anche l'architettura dovrebbe fare una riflessione su se stessa, con una modalità che vada oltre quella prettamente linguistico-filosofica autoreferenziale, alla quale ci hanno abituato i critici contemporanei. Quello che sta accadendo al progetto d'architettura è paragonabile a quello che è successo al paradigma della fisica classica negli ultimi decenni. Entrambe le discipline hanno subito un salto quantico. Si è verificata l'entrata in gioco nell'ipotetico tavolo da biliardo (con relative palline e birilli), dell'osservatore, ovvero di colui che osservando influenza il progetto. È arrivato il momento di creare un'architettura quantica che basi le sue fondamenta scientifiche sulla Fisica quantistica e quindi sull'evoluzione spontanea dei linguaggi: dove incida la realtà, il genius loci, il sociale, il fruitore, l'osservatore e dove il tempo non sia lineare.