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Non è per nulla banale parlare della morte e non è neanche "chic". Secondo la Bibbia, la morte è oggetto di rivelazione: c'è un velo sopra che solo Dio può rimuovere. "Rivelami, Signore, la mia fine, quale sia la misura dei miei giorni e saprò quanto è breve la mia vita" (Sal 39,5). Avviene che, indiscriminatamente, dal giorno della loro morte le persone vengano tutte considerate "povere". Il "povero tale", la "povera tal altra". Certo tanti sono da considerare "poveri" nel giorno della loro morte, ma il fatto che lo siano tutti fa nascere il sospetto che sia diffusa una certa ignoranza della vita e della morte, cioè una certa ignoranza di tutto. La vita e la morte, infatti, nella vicenda umana, si connettono necessariamente l'una all'altra e nessuno può dire di essere "navigato nella vita" se non è "navigato" anche nella morte.