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Il "kerigma" è oggetto di una duplice azione nella Chiesa: evangelizzare e teologare. Non può essere infatti "il kerigma" soltanto "esclamato", ma anche "pensato". Non vi è chi non riconosca che l'annuncio del "kerigma" (l'evangelizzare) scaturisce soltanto dall'incontro personale con Cristo: da un incontro "storico" e da uno quotidiano. Analogamente chi si dedica a "teologare" nella Chiesa (e stando nella Chiesa) non può farlo che in forza di un incontro personale con Gesù Cristo: da qui prende le mosse e lì deve condurre il suo "pensare" il "kerigma". Ma mentre la prima parte di questo assioma è accettato generalmente da tutti, la seconda è misconosciuta.