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La vita di un bambino ad Haiti ha gli occhi dell'inferno. Perché basta un uragano per privarti di tutto, anche se è poco, perché mangi la terra per non sentire i morsi della fame, perché la povertà può farti cadere nelle mani di persone senza scrupoli - trafficanti d'organi, per esempio - o puoi morire per strada, colpito da una pallottola vagante sparata dall'arma di un guerrigliero. Ma quell'inferno che fortifica è comunque "casa", radici, richiamo. Così, molti anni dopo l'arrivo in Italia, Rose decide di prendere un aereo e tornare laddove tutto è cominciato, dove nella terra riposa e parla con diversa voce la dolce mamma Marida, dove l'aspetta suor Anna, la religiosa che non l'ha abbandonata a un sicuro, triste destino, dove ritrova una sorella creduta perduta per sempre. Perché la vita che si veste di speranza è sempre più forte della cattiveria umana.