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Una serie di racconti che formano un viaggio pieno di sorprese: vite solitarie, pensieri che diventano personaggi reali, parole che donano conforto a solitudini e incagli della vita. Un libro che celebra la trasformazione: i personaggi, anche i più fiabeschi, non danno risposte ma sollecitano domande, opponendo al timore della messa in discussione una parola semplice e innocente, l'espressione di una saggezza popolare ormai dimenticata, forse perché infantile e ingenua: in questo senso, grulla. Attraverso lo sguardo di gufi e di rane, di re e di mendicanti sconosciuti, Andrea Bruni racconta l'infanzia, l'amore, la difficoltà di scegliere, lo smarrimento di fronte alla minaccia dell'insensatezza dell'esistenza. Racconta la bellezza di non pensare, solo per un attimo, rinviando a un'essenza corporea, primordiale, animalesca, che affiora prepotentemente e risulta "autorizzata" in funzione di una nuova libertà. Apprezzare quello che si è, trovare la forza di cambiare strada, concedersi di abbandonarsi al sogno, almeno per la durata di una novella: questo sembrano sussurrarci, Le Novelle Grulle, indicando una leggerezza che non è mai superficialità, ma semmai ricerca.