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Non sempre il lettore condivide i decessi avvenuti in un romanzo. I dubbi sulla loro necessità metteranno a confronto l'autore con una lettrice attenta e sensibile, creando perplessità e disagi sentimentali in entrambi. Il romanziere che scrive per promuovere la vita e l'amore ha il diritto di lasciare alla fine dei suoi racconti una scia prolungata di decessi, facili o difficili da interpretare da parte dei suoi lettori? Di preferenza meglio di no, anche se la morte dei suoi personaggi si confonde sovente con quelle misteriose che inondano le cronache dei nostri giorni e che sono - guarda caso - quasi sempre legate all'amore o a frustrazioni sentimentali represse con la violenza. Da qui la necessità per l'autore di mettere a fuoco i decessi descritti; discuterli, difenderli o subirli, finendo col confessare a una lettrice attenta anche le debolezze di certe sue conclusioni.