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"Quaderni Piacentini" è stata la rivista più rappresentativa e autorevole della "nuova sinistra", e una delle più anticonformiste della cultura italiana novecentesca. Diretta da Piergiorgio Bellocchio, Grazia Cherchi e Goffredo Fofi, dalla sua fondazione nel 1962 alla chiusura nel 1980, ha documentato i principali avvenimenti storici nazionali e internazionali: il boom economico, l'indipendenza algerina, la Rivoluzione cubana di Castro e Guevara, la guerra in Vietnam, la dittatura di Franco in Spagna, le lotte di Malcolm X e Martin Luther King per i diritti degli afroamericani, la Guerra dei Sei Giorni arabo-israeliana, la Rivoluzione culturale cinese, le rivolte studentesche e operaie del '68, la strage di Piazza Fontana, l'insorgere del neofascismo e delle Brigate Rosse, il colpo di stato di Pinochet in Cile, il femminismo e l'antipsichiatria, il referendum italiano per il divorzio, l'assassinio di Moro. Intorno al nucleo originario dei giovani direttori si raccolsero via via i nomi di Fortini, Cases, Solmi, Masi, Panzieri, Timpanaro, Jervis, Fachinelli, Roversi, unendosi alla nuova generazione dei Ciafaloni, Donolo, Rieser, Bologna, Stame, Salvati, Beccalli, Viale, Raboni, Madrignani, Berardinelli, Giudici, Piandola, Baranelli.