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Nel 1990 Nintendo aveva in pratica il monopolio dell'industria dei videogiochi. Sega, invece, era solo una traballante compagnia di giochi arcade dalle grandi aspirazioni: tutto, però, sarebbe cambiato con l'arrivo di Tom Kalinske, ex dirigente Mattel che non sapeva nulla di videogiochi, ma che era in grado di vincere battaglie impossibili. Le sue tattiche poco convenzionali - insieme all'impegno e alle idee coraggiose del suo team - trasformarono Sega in una compagnia capace di affrontare la rivale Nintendo in una lotta senza quartiere per il predominio del mercato. Kalinske non poteva immaginare tuttavia che il successo di Sega gli avrebbe procurato molti nuovi nemici, e soprattutto che avrebbe finito per rendere Nintendo più forte che mai. Lo scontro fu spietato e senza tregua. Oltre ad altissimi profitti, generò anche una guerra industriale combattuta su tutti i fronti: dai salotti alle scuole, dagli uffici esecutivi al Congresso. Fu un conflitto unico e senza esclusione di colpi, che mise fratelli contro fratelli, ragazzi contro adulti, Sonic contro Mario e Stati Uniti contro Giappone.