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Nella sonnolenta redazione di un Giornale romano la Direttrice (moglie di un noto miliardario e affermato faccendiere) per tener desta l'attenzione degli annoiati lettori con qualcosa di stuzzicante, propone ad Artemisia un viaggio-reportage in due Paesi reciprocamente ostili: la Palestina e Israele. Il "Cavaliere", intanto, chiede alla Giornalista di aprire discretamente, e in segreto, un canale che gli permetta proficui commerci al di qua e al di là delle difficili frontiere. In questi due viaggi, preparati con cura meticolosa, Artemisia scopre con amarezza quanto la pace sia fragile e lontana, ma il Cavaliere fa affari d'oro con entrambi i belligeranti, (all'uno vende armi, e con i soldi così ricavati, dall'altro compra frutta), ed egli premia la Giornalista con una grossa campagna pubblicitaria che lancia il suo libro e la rende ricca e famosa. Il successo letterario lascia però amareggiata Artemisia, che si rammarica per non essere riuscita a fare di più per la pace e prova pietà per quei bambini che i genitori egoisti e/o incoscienti fanno nascere per avviarli alla guerra, alla miseria, alla superstizione, all'indottrinamento o lavaggio del cervello.