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Con uno pseudonimo pastorale nell'Accademia dell'Arcadia si celano donne-poetesse che altrimenti non avrebbero potuto aver voce. Tra queste vi è Petronilla Paolini Massimi (1663-1726), donna nobile, costretta a sposarsi ancora bambina, depredata non solo di un ricchissimo patrimonio, ma anche della libertà fisica, ma ribellatasi per e grazie alla scrittura nella Roma del '700. Ella, fuggendo dal marito e rifugiandosi nel convento dello Spirito Santo a Roma, fu accolta nelle varie Accademie letterarie che proliferavano nel XVIII sec. e lì diede prova della sua bravura, con le rime di impronta barocca, religiose e d'occasione, ma soprattutto con le canzoni autobiografiche e la protesta contro la difficile situazione femminile. Il volume analizza il ruolo delle donne in tale Accademia, tra cui la più fortunata è Faustina Maratti Zappi e ricostruisce la vita e le opere di Petronilla, alias Fidalma Partenide in Arcadia. Il libro esamina i vari aspetti dell'intera produzione della poetessa, riportando tutti i componimenti.