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Il carteggio si colloca negli ultimissimi anni di permanenza del poeta nel "Vittoriale" e nel contesto di quel profondo ripensamento dei valori della vita e dell'esistenza che caratterizza la stagione del Libro segreto, con anche i roventi circuiti psicologici dell'anziano Vate, con la galassia dei suoi numerosi tic e con i malumori della sua vecchiaia, che la presenza della giovane Ester concorre a rendere vistosi ed incolmabili. Si tratta, dunque, di un carteggio sicuramente interessante, nel quale - fra epifanie d'arte e voluttuosi abbandoni - si delineano un profilo più docile del poeta e un'immagine senza retorica della sua lunga giornata di routine e di ordinaria biografia, nel ricordo delle gesta lontane e nella consapevolezza che tutto è divenuto, ormai, vicenda di tramonto e di silenzio.