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A distanza di 60 anni sono ancora attuali le strategie per la salvaguardia dei centri storici, così come emersero nel corso del Convegno di Gubbio (17 -19 settembre 1960)? Fu quello un punto di partenza per la pianificazione critica e ragionata delle città storiche, di cui i PRG di Bologna, Napoli, Venzone ecc. e i documenti istituzionali / ministeriali come quello licenziato nel 1967 da La Commissione d'indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio (presieduta da Francesco Franceschini) e la Circolare del 6 aprile 1972 n. 11 7, meglio nota come Carta del restauro 1972, rappresentano le pietre miliari e dei riferimenti. Nel sessantennale della ricorrenza, Italia Nostra, con le Università "Giustino Fortunato" di Benevento e Lumsa e la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio di Roma, riprende questi temi, allineandoli alle esigenze moderne, con argomenti che ruotano intorno alla salvaguardia e alla valorizzazione dei centri storici, solo apparentemente sconnessi dalla realtà. Qui i problemi legati alla conservazione nel post sisma, alla tanta decantata rigenerazione urbana, alla fruibilità da parte delle persone con difficoltà motorie e oggi le difficoltà connesse dell'emergenza sanitaria hanno evidenziato l'importanza e l'utilità di rivedere lo spazio urbano delle città storiche e in particolare di quelle minori. Tutti argomenti che integrano, ampliandone, i contenuti di un documento ancora di stringente attualità.