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"Rispetto a come mi sentivo a Roma, potrei dire di non essere mai più stato veramente felice". Così Goethe ottantenne ricordava con struggente nostalgia il soggiorno italiano del 1786-1788, cui dedicò, nel 1816, un libro bellissimo Il viaggio in Italia, pubblicato 200 anni fa. L'opera - la più letta di Goethe! - è certamente autobiografica, ma è anche una poetica classicista e una sottile polemica contro il romanticismo allora in ascesa. Tante chiavi di lettura possono e devono essere adoperate, non ultima quella psicoanalitica che lega tra loro il viaggio dello scrittore e quello del padre - e alcuni anni dopo quello del figlio August, che morì a Roma. Sulla scia di Goethe, il volume intende rivisitare attraverso vari saggi i luoghi più significativi del suo intrigante viaggio, rievocato nel suo stupendo libro, che, oltre all'intramontabile valore poetico, rimane una significativa testimonianza culturale, storico-artistica, come pure antropologica ed etnografica, nonché una commovente e sempre ironica dichiarazione d'amore per l'Italia, che restò l'unica sua grande esperienza di viaggio. Con il suo libro Goethe ci consegna un straordinario esempio della letteratura.