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Il saggio d'esordio del libro, di Stefania Onesti, si occupa delle istanze proto-registiche nel balletto pantomimo, Elena Randi interviene sulla versione moderna di Giselle coreografata da Mats Ek nel 1982, e Margherita Pirotto affronta la poetica e alcune performances degli anni Sessanta di Simone Forti. A legare i tre interventi sulla danza c'è un rapporto particolare dei tre oggetti d'indagine con la pratica della regia. Se il ballet d'action, infatti, alla fine del Settecento mostra già rilevanti caratteristiche proprie della mise en scène, Mats Ek crea la sua versione di Giselle secondo un'ottica fortemente registica, mentre Simone Forti fa deflagrare le modalità più tipiche del fenomeno.