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Le persone grammaticali sono spesso considerate come le proiezioni linguistiche degli individui a cui si riferiscono ma, per quanto io e lu si prestino senz'altro a indicare il parlante e l'ascoltatore, il loro valore linguistico non dipende semplicemente dalla loro referenza. Nel momento stesso in cui un io si costituisce come soggetto di un'enunciazione, parallelamente viene creato un io in funzione dell'enunciato: dato questo circuito tutto linguistico, non sarà sorprendente che l'io prodotto - caso per caso - dai testi non sia unico e non sia sempre uguale. I testi mostrano bene come, per esempio, sotto le sembianze della prima persona si nascondano due funzioni diverse, una che si correla con un'istanza di seconda persona e una che altro non è che una variante della non-persona. Si può allora forse dire che le persone grammaticali sono "ruoli del discorso", intendendo con ciò che si tratta di funzioni integralmente testuali.