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Con la terza rivoluzione industriale è mutato il rapporto tra capitale e forza lavoro nella produzione. Questo ha portato alla rottura di quel meccanismo di base su cui si è retto fino ad oggi lo sviluppo economico: per aumentare la produzione era necessario assumere nuova mano d'opera che a sua volta incrementava il mercato. Oggi per aumentare la produzione non si assume mano d'opera ma si acquistano macchinari ad alta produttività, determinando disoccupazione e riduzione del mercato. Aumenta la povertà, perché la maggior parte delle persone oggi possono avere un reddito solo vendendo la propria capacità lavorativa, sia manuale che intellettuale. L'economia comincia ad avvitarsi su sé stessa, e per fermare la caduta occorre ripensare alcuni valori etici su cui si basa oggi la nostra società.