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Nell'Inghilterra della prima età moderna, due donne, nate e vissute tra il Cinquecento e il Seicento, Dionys Fitzherbert e Hannah Allen, sono protagoniste di altrettante vicende di disordine spirituale e alienazione mentale. Entrambe ne registrano il ricordo sulla pagina scritta, tracciandone le coordinate all'interno di un contesto culturale e familiare protestante. Alla ricerca di un linguaggio che possa dare senso al vissuto, esse affrontano, con diversa aderenza alle strutturazioni discorsive che appartengono alla diagnosi della cosiddetta 'malinconia religiosa' e alla nascente tradizione dell'autobiografia spirituale, la realtà di due esperienze tanto affini quanto dolorose e a tratti inspiegabili. E i loro scritti si fanno strumento per interpretare e ricostruire una relazione spezzata con Dio, con gli altri, ma anche con loro stesse.