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Nonostante l'immagine convenzionale di fenomeno compatto e univoco, l'esperienza lirica del Cinquecento rappresenta, oltre a un codice espressivo per l'accesso alla scrittura letteraria, anche un fenomeno di esperienze originali che codificano, nei termini di un'archeologia poetica, l'emergere dell'io lirico moderno e della soggettività all'ombra del Petrarca. "Petrarchismo" non è una parola ripetitiva e monocorde ma un sistema aperto di varianti poetiche da sottrarre al paradigma critico di un'esemplarità atemporale. Con la sua armoniosa eleganza, la lirica del Rinascimento sperimenta il rapporto cruciale tra "poesia" e "verità", tra le parole consacrate dell'esperienza del mondo vitale, nel tentativo di educare l'io a una "forma del vivere" come trascrizione poetica dei conflitti entro un'identità letteraria collettiva.