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Questo libro rilancia la prospettiva di un rapporto particolarmente fecondo fra letteratura e psicoanalisi, a partire dal presupposto che è soprattutto quest'ultima ad avere molto da imparare dall'incontro con i testi letterari. Si scopre così che autori visionari come Hoffmann, Proust, Kafka, Stevenson hanno anticipato in modo impressionante concettualizzazioni complesse riguardanti i campi privilegiati dalla riflessione psicoanalitica quali ad esempio la sfera emotiva e la dimensione del sogno. Esaminando in parallelo le loro intuizioni con gli apporti delle teorie di Freud, Matte Blanco e Ferrari si viene a delineare un percorso che individua nella scoperta dell'infinito il filo conduttore che collega inconscio, emozioni ed opera d'arte.