Tab Article
"Con una singola goccia di inchiostro come specchio, il mago egizio s'ingegna di evocare a ogni casuale visitatore visioni lontanissime del passato". Il titolo di questa collezione di saggi, che spaziano da Byron a Stoker, è tratto dall'esordio del romanzo Adam Bede di George Eliot, e gran parte di essi si dirama dalla sua polivalente metafora. Essa copre tanto la critica d'arte soggettiva e arbitraria di Ruskin e di Pater, quanto l'aporia tra il realismo visionario e quello puramente documentario nella prosa inventiva dei Rossetti, quanto infine, è la suggestione più forte, la fenomenologia di un demonico sprigionato da figure sataniche vicarie o soggiacente a determinati schemi o schematismi mitici, in Browning, Hawthorne, Stevenson, su su fino a Vernon Lee.