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Con l'approvazione della Legge n. 68 del 22 maggio 2015, numerose e trasversali sono state le entusiaste reazioni, per la definizione di un lavoro iniziato circa 20 anni fa. Ma, con il nuovo provvedimento, è così certo che chi inquina pagherà e che sarà più facile evitare disastri come quelli di Bussi, dell'Eternit di Casale Monferrato o della Terra dei Fuochi? Questo testo aiuterà il lettore nell'illustrare il rafforzamento del quadro sanzionatorio relativo alle condotte che danneggiano l'ambiente, punite in precedenza solo a titolo prevalentemente contravvenzionale e trasformate in veri e propri delitti inseriti nel Codice Penale, analizzando nello specifico: le attività di accertamento e di irrogazione delle sanzioni, a cui sono tenuti la polizia giudiziaria e gli organi di vigilanza; i nuovi delitti di inquinamento ambientale e di disastro ambientale; la specifica disciplina per l'estinzione degli illeciti amministrativi e penali che non abbiano cagionato danno o pericolo alle risorse ambientali, urbanistiche e paesaggistiche; l'aumento dei termini di prescrizione per i reati ambientali; le novità in materia di ravvedimento operoso, di confisca dei beni e di ripristino dello stato dei luoghi; le criticità interpretative ed attuative che potranno presentarsi quando si tratterà di applicare le nuove norme.