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La pubblicazione che si presenta è frutto di due direzioni di ricerca e approfondimento culturale: l'una indirizzata al tema della fotografia, l'altra al tema del paesaggio, entrambi soggetti riconosciuti a tutti gli effetti quali beni culturali e, in quanto tali, interessati dalle azioni di tutela, conoscenza e valorizzazione. Il materiale fotografico oggi selezionato per il volume è una piccola parte dell'ingente patrimonio del fondo fotografico di Guglielmo Chiolini, dichiarato nel 1996 bene di grande interesse storico e artistico, acquisito dal Comune di Pavia nel 2009 e ora entrato nell'archivio della Fototeca storica dei Musei Civici del Castello Visconteo. La volontà è quella di conservare alla memoria testimonianze a tutto tondo della vita e della società pavese di larga parte del secolo scorso (monumenti, personaggi, trasformazioni urbane, eventi, tradizioni popolari, economia) e che risulta tanto più significativa, poiché le testimonianze fotografiche non valgono soltanto in quanto documento storico, ma quale vera espressione d'arte. Guglielmo Chiolini, infatti, fu sensibile e romantico interprete del paesaggio pavese, specie quello del Ticino. Un paesaggio di acque e di terre che contraddistingue il territorio e che costituisce una risorsa che dall'ambiente e dalla natura giunge alla storia, all'arte, alle tradizioni e alle eccellenze culturali.