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Una "misteriora felicità" è il percorso e il tessuto di un'anima. Il sentire che vuol diventare poesia, perché se è vero che "il poetico nasce dal patetico" è ancora più vero che esso trova la sua realizzazione totale ed il suo congedo dalla prosa in una meravigliosa sintesi tra sorriso e pianto. Ecco, è questo miracoloso melange che il lettore trova nelle liriche di Maurilio, anima giovane e stanca in cui balugina però, di verso in verso, il desiderio di assaporare appieno della vita attraverso la gioia, una gioia accorata che anela sempre all'approdo.