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Una scarpiera di racconti per celebrare un feticcio di tutte le donne: sua maestà il tacco. La matematica non è un'opinione, ma si può sintetizzare in un'equazione: gli uomini stanno alle macchine, come le donne ai tacchi. Se però una vettura costa dai diecimila euro in su, il vantaggio per le donne è che con la stesse cifra possono acquistare una montagna di scarpe. Con le debite eccezioni. Esistono modelli di edizioni limitate, avvicinabili solo da mogli di emiri o da rockstar famose. Ogni donna ha il suo paio prediletto con cui ama identificarsi. Dal mocassino scamosciato per le top manager che non svestono il pantalone nemmeno al mare, al cuissard per la pantera metropolitana. Dalla zeppa per la mamma in lotta con i sampietrini del centro storico, al sabot per la figlia dei fiori contemporanea. L'infradito per la donna freak che ucciderebbe per vivere sulla spiaggia di Ipanema o la décolletée di vernice dalla suola rossa e dal tacco dodici, passepartout dell'eleganza per la donna emula di Coco Chanel. Una carrellata di scarpe (strizzando l'occhio alla loro storia), ma soprattutto di donne, giocando alla ricerca del corrispondente modello a seconda del tipo. D'altronde, come si sarebbe corretto Archimede se fosse nato nel nostro millennio, "Datemi un tacco e vi solleverò il mondo", perché "chi dice donna, dice tacco!"