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Il consumatore e i cittadini richiedono sempre più spesso prodotti che, oltre alle qualità di prezzo e di gusto, siano anche compatibili con l'ambiente, comportino un uso appropriato della biodiversità e non distruggano il paesaggio. L'agricoltura sostenibile, se condotta con capacità e se fondata su una ricerca innovativa e non dogmatica, può essere una soluzione. Appropriati bioindicatori permettono di misurare la qualità ambientale degli agroecosistemi e dei differenti paesaggi coltivati e, più nello specifico, molti invertebrati (come lombrichi, ragni, apodei, carabidi e sirfidi) offrono ottimi riferimenti perché rappresentano una biodiversità funzionale, ma sinora sono rimasti nell'ombra.