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Chi determina cos'è scientificamente accettabile nelle scienze bibliche? E con quali fini? Perché il mondo accademico concorda quasi all'unanimità su una datazione tarda dei Vangeli, quando sono moltissimi gli indizi che suggerirebbero una retrodatazione anche di decine di anni? Quanto conta la fede di uno scienziato, quando l'argomento del suo studio è la Sindone? E la sua provenienza geografica? A queste e ad altre domande scomode prova a rispondere il lavoro di Mattioli che, in quanto sociologo, ammette da subito la propria sostanziale estraneità alle discipline bibliche e teologiche in senso stretto. Il suo approccio eterodosso e dichiaratamente non neutrale mette così in luce tensioni irrisolte, battaglie più ideologiche che scientifiche, schieramenti opposti più complessi del previsto e imbarazzanti impasse. Anche della Chiesa cattolica.