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La showgirl è in Italia la soubrette del Varietà televisivo. La sua storia inizia alla metà degli anni Cinquanta con le prime trasmissioni Rai e termina con la scomparsa del Varietà dopo il primo decennio degli anni Duemila. Questo percorso, che ha visto le protagoniste raggiungere enorme popolarità fino a divenire icone dello star system, è andato incontro al suo esaurimento per diversi motivi: "correttezza" politica, ideologica, etica ed economica. Il libro racconta anche delle varie forme d'arte che hanno concorso all'affermazione della showgirl quali il canto, la danza, la recitazione drammatica e comica, l'imitazione e l'intrattenimento; quasi sempre, però, finalizzate all'esibizione di una personalità carismatica per la sua seduttività femminile verso lo spettatore. La bellezza infatti, per la showgirl, non è un semplice dono di natura ma si compone anche di una laboriosa pratica artistica che si caratterizza anche per look, cosmesi, voce, eloquio e intelligenza. Ma, in questo volume, quel che più conta è il metodo innovativo della narrazione e del resoconto delle varie performance; un racconto che si sviluppa attraverso immagini inedite tratte dagli show in esecuzione live o dal loro backstage, individuate su un'ingente quantità di videoregistrazioni effettuate dagli anni Cinquanta ai nostri giorni. L'arte della showgirl viene dunque analizzata nel suo prodursi sul set e sulla scena attraverso inediti "fermiimmagine" durante show come Un, due, tre, Canzonissima, Studio Uno, Milleluci, Fantastico, Buona Domenica, Domenica In e altri; né mancano immagini "dimenticate" tratte da rotocalchi d'epoca quali Cinema, Festival, Otto, Hollywood, Novella 2000 eccetera .