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Sir Norman Birkett, il giudice inglese che diresse il processo di Norimberga contro Hermann Göring, annotava nel suo diario durante un'udienza in cui la pubblica accusa stava perdendo il controllo dei nervi: «Göring adesso domina questo processo... Fra poco riuscirà a trasformarlo in una piattaforma per spiegare e illustrare i suoi meriti e le sue glorie alle prossime generazioni tedesche». In verità, la pubblica accusa - invece di trovarsi di fronte a un "pallone gonfiato" portato sugli allori dalla propaganda nazista, l'ultimo Napoleone del regime, "un donchisciotte di gomma" - dovette impiegare tutte le proprie capacità ed energie per non essere travolta da un carattere di ferro, armato di un'abilità diabolica. Proprio durante il processo, che chiude questa biografia del "paladino di Hitler", la strana e forte personalità di Göring viene rivelata con efficacia in un perfetto ritratto psicologico. Il libro, grazie anche ai racconti di persone che ebbero modo di conoscerlo, ripercorre la vita di Göring dall'infanzia fino alla morte. Si capisce così in che modo, uscito dai voli eroici della Prima Guerra Mondiale, magro e gravemente ferito, protagonista dell'incendio al Reichstag, sia diventato fondatore della Gestapo, maresciallo della Luftwaffe, mecenate del terzo Reich, morfinomane, riuscendo ad acquisire un ruolo fondamentale nel regime nazista. Analizzando il suo egoismo e la sua smania di accumulare ricchezze, scopriamo come molte delle azioni di quest'uomo tanto colto quanto vanitoso furono unicamente dettate dalla ricerca di un profitto personale e di una rivalsa da umiliazioni passate che mai era riuscito a digerire.