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Il misterioso monaco-contadino semianalfabeta dallo sguardo magnetico e dalle doti mistiche, giunto dalla Siberia alla corte di Nicola II in un giorno del 1905 e che per undici lunghi anni avrebbe esercitato la sua oscura e ambigua influenza sulla famiglia imperiale e sui destini politici della Russia fino alla congiura nei suoi confronti nel 1916, fu definito all'epoca il "monaco pazzo" o il "Diavolo Santo". Per decenni rappresentò il simbolo vivente dei mali della Russia imperiale e del distacco tra l'ultimo zar dei Romanov e il suo popolo. Fulòp-Miller ci propone un ritratto basato su documenti ufficiali, atti di polizia, diari, lettere e testimonianze di indiscussa autenticità. Ne emerge un uomo dotato di molti pregi e soccombente a molte debolezze: un uomo così molteplice, complesso e pieno di contraddizioni che una rappresentazione adeguata della sua personalità richiede un'indagine molto più precisa e accurata di quante ne siano state tentate prima. Una biografia su una tra le più controverse figure storiche del Novecento, tra depravazione e intrighi politici, misticismo ed estrema umanità. Introduzione di Paolo Brera.