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Pugili, teppisti di provincia e campioni mancati, uomini di poco ingegno e poca tecnica, ma capaci di picchiare forte: sul ring e fra le pagine di questo romanzo, la storia di un pugile nel periodo del socialismo jugoslavo, narrata con uno stile che alterna il più crudo realismo all'incubo ipnotico. Sullo sfondo di un contesto temporale in cui s'intrecciano la lotta fratricida nella Seconda guerra mondiale, la conquista montenegrina di Belgrado nel secondo dopoguerra e l'attacco a Dubrovnik durante gli anni Novanta, "Carnera" è un pugile montenegrino che si fa chiamare come il campione italiano di pugilato Primo Carnera. In una narrazione dal linguaggio vivido, fatto di parole che serbano la memoria del mondo da cui hanno avuto origine, il nucleo fondamentale di questo romanzo non è tanto la boxe, quanto ciò che si legge in filigrana: la storia del Montenegro ripercorsa attraverso lo sguardo di un invisibile.